L’accessibilità “relazionale” del dispositivo
Il dispositivo Hi-Storia è progettato per essere accessibile anche alle persone non vedenti, offrendo informazioni sul monumento attraverso due sensi oltre alla vista: il tatto e l’udito. Per creare una differenza tattile tra le parti che attivano i contenuti e quelle inerti, i sensori sono lisci, ottenuti tramite una semplice carteggiatura con carta abrasiva. Questo rende i dispositivi tattili fruibili sia da persone non vedenti che vedenti, favorendo il dialogo durante le visite.
Cioè bisogna tenere a mente che questi dispositivi sono particolarmente utili per utenti non vedenti e ipovedenti, ma arricchiscono l’esperienza per tutti. Questa accessibilità, che chiamiamo “relazionale” trasforma il dispositivo Hi-Storia in un punto d’incontro: il dispositivo promuove un linguaggio condiviso, basato sul tatto e sull’ascolto.
Oltre all’aspetto tattile, ci sono tecniche e accorgimenti per rendere più accessibili anche i testi, come vedrai nel modulo dedicato alla scrittura dei contenuti per l’audioguida. Imparerai come strutturare i testi per essere comprensibili e fruibili da tutti.
Il progetto mira anche a portare il tema dell’accessibilità nella didattica delle STEM. Creare e immaginare oggetti accessibili è essenziale per promuovere l’innovazione sociale a scuola. Insegnare agli studenti a sviluppare tecnologie che servono anche a fini sociali incoraggia una cultura e immaginari di inclusione.
Durante il corso, verranno forniti spunti sui soggetti che nel territorio si occupano di accessibilità e su come coinvolgerli nel processo educativo. Molto spesso queste realtà, spesso associazioni, hanno tra i propri membri molte persone non vedenti. Portare la loro esperienza in classe, non solo come racconto ma anche come collaborazione attiva nella co-progettazione di contenuti e tecnologie, diventa significativo e trasforma l’immaginario sulle persone non vedenti da destinatari di servizi, da servire e a cui serviamo, a partner attivi.