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Il progetto hi-Storia ha prodotto in maniera diretta 44 dispositivi tattili fino a giugno 2022.

CittàLuogo
GiulianovaDuomo San Flaviano1
GiulianovaChiesa di Santa Maria a mare2
GiulianovaSantuario Madonna dello splendore3
GiulianovaPiazza Buozzi4
TeramoDuomo (facciata)5
TeramoMappa della città6
TeramoMappa sismica7
Teramo – Colle LeoneSistema solare / osservatorio8
OrtonaCattedrale San Tommaso (facciata)9
OrtonaMissioni spaziali10
OrsognaTorre di Bene11
OrsognaConvento francescano12
PescaraEremo di San Bartolomeo13
PescaraEremo di San Liberatore a Majella14
AtriDuomo di Atri15
SulmonaEremo di Sant’Onofrio16
SulmonaEremo di Santo Spirito a Majella17
SulmonaAnnunziata (facciata)18
L’AquilaBasilica di Collemaggio19
L’AquilaSan Bernardino (facciata)20
GuardiagreleDuomo (facciata)21
PenneParco nazionale mappa22
FermoPiazza del Popolo23
PesaroPalazzo ducale24
Cisterna di LatinaPalazzo Caetani25
Savigliano / MareneChiesa di Mondini26
Savigliano / MareneChiesa della confraternita della Santa Croce27
CastiglioneChiesa di San Donato28
BisentiChiesa di Santa Maria29
RomaVilla Romana di Podere Anna30
NizzaTrofeo di Augusto31
NizzaTerme di Cimiez32
MestreVilla Malcontenta33
FaetoMappa etnolinguistica centro storico34
ChietiMappa del centro storico35
PerugiaPiazza IV novembre36
GiulianovaIl portale della Chiesa di Santa Maria a mare37
GiulianovaLe formelle di S.M a mare38
GiulianovaGioco tattile su S.M a mare (2 versioni)39-40
PenneDuomo di Penne41
NizzaAnfiteatro di Cemelenum42
Villa CelieraAbbazia Santa Maria di Casanova43
TermoliFacciata della Cattedrale di Santa Maria della Purificazione e San Basso44

Il codice hardware e software è rilasciato con licenze open-source, e il procedimento descritto attraverso una serie di lezioni gratuite disponibili nella sezione edu. Questo ha permesso la realizzazione di progetti “indiretti”, adottati da istituti scolastici o associazioni in maniera indipendente dal progetto Hi-Storia.

Attualmente non è disponibile una documentazione su tutti i dispositivi tattili realizzati in questo modo né sulle modalità didattiche, ma abbiamo ricevuto 6 comunicazioni via email / social network con una brevissima documentazione (anche fotografica) del lavoro svolto in questo modo. Dai dati disponibili rispetto a visite sul sito, download del codice e tempo di consultazione delle pagine del progetto edu, è stimabile che siano state realizzate un numero di dispositivi indiretti almeno pari a quelli direttamente sviluppati con Hi-Storia.

Soggetti coinvolti

Complessivamente, all’interno di tutti i progetti di Hi-Storia, sono state coinvolte le seguenti tipologie di organizzazioni:

  • 38 istituti scolastici
  • 2 enti di formazione per adulti
  • 21 associazioni di promozione sociale dedicati alla valorizzazione del patrimonio culturale
  • 1 associazione di promozione sociale dedicata alla promozione della cultura italiana all’estero
  • 10 musei + 1 osservatorio astronomico/museo scientifico
  • 6 associazioni che si occupano di disabilità visiva
  • 5 fablab / makerspaces

Soggetti organizzatori

  • 27 progetti avviati e coordinati da Istituti scolastici
  • 17 progetti avviati e coordinati da associazioni ed enti territoriali

Classi e ordini coinvolti

  • 20 progetti portati avanti da classi di scuole secondarie di secondo grado
  • 18 progetti portati avanti da classi di scuole secondarie di primo grado
  • 6 progetti portati avanti in corsi di formazione docenti / formazione per adulti

Quante attività di Service Learning e quante di Apprendimento situato?

Come già detto, non tutte le attività di Hi-Storia si configurano come attività di Service Learning. Utilizziamo gli Standards and Indicators for Effettive Service Learning, disponibili su questa pagina, per autovalutare ogni nostro percorso e l’aderenza ai principi del Service Learning.

La maggior parte dei nostri percorsi sono organizzati da istituti scolastici. In fase di consultazione preliminare tra team di Hi-Storia e dirigenti/docenti possiamo già definire se il percorso sarà una attività di SL oppure una attività di Apprendimento situato. Con la nostra esperienza abbiamo individuato i due criteri più problematici per effettuare un percorso di SL:

  1. Il percorso prevede una durata, intensità e qualità tali da garantire reali cambiamenti nella comunità.
  2. Il percorso coinvolge tutti i partecipanti in una revisione continua del processo.

Un nostro percorso completo di Service Learning prevede una lunghezza di 60 ore, in cui svolgere le attività di formazione tecnica, quelle di conoscenza del monumento e le revisioni con gli attori del territorio. Un esempio di una nostra pratica completa di Service Learning è disponibile su https://www.hi-storia.it/nizza/ nel progetto triennale che ha portato allo sviluppo di 3 dispositivi tattili installati nel Museo Archeologico di Nizza.

Non molti istituti scolastici possono garantire 60 ore di attività extrascolastiche, o un progetto biennale. In altri casi, tra il personale scolastico non emerge nessuna figura in grado di organizzare quella rete di relazioni che è necessaria per avviare un percorso che vede coinvolgere associazioni che si occupano di disabilità visive, quelle che valorizzano il patrimonio culturale, musei, fablab.

Tra i 27 dispositivi realizzati in percorsi coordinati dalle scuole, 13 sono quelli realizzati con metodologie di SL.

Discorso diverso per i progetti avviati da enti terzi. Su 17 esperienze, 15 seguono i principi del Service learning. Gli enti terzi sono spesso soggetti legati alla valorizzazione del territorio o della cultura locale, e quindi portatori d’interesse nella riuscita di un progetto che abbia un impatto sul proprio territorio di riferimento.

Le attività configurate come di Service Learning hanno portato a ricadute positive che si sono attuate nel rapporto tra gli enti coinvolti. Dopo il progetto, la quasi totalità degli Istituti scolastici ha coinvolto almeno uno dei partner in progetti successivi, anche non inerenti allo sviluppo di un dispositivo tattile Hi-Storia. Tra le più interessanti, le collaborazioni sviluppate negli ultimi anni tra associazioni su disabilità visive e scuola (come nel caso di AICI Pesaro e il Liceo Scientifico) oppure tra Fablab e Scuola (come in attività al Liceo Scientifico Giulianova e il FabLab L’Aquila). Queste collaborazioni, come altre non citate, sono nate a partire dal coinvolgimento nel progetto di SL, e all’entusiasmo della riuscita di un progetto significativo e sfidante.

Dispositivi installati

Dal punto di vista della restituzione pubblica, uno dei parametri più rilevanti è la possibilità di fruire pubblicamente dei dispositivi realizzati.

Dei 44 dispositivi realizzati, 42 sono consultabili presso luoghi pubblici.

12 dispositivi Hi-Storia sono fruibili in luoghi della cultura predisposti ad accogliere un pubblico interessato alla visita del monumento, con due casi border-line*.

I luoghi solitamente sono musei, centri visita, o lo stesso luogo della cultura che è rappresentato con il dispositivo tattile.

*In un caso, la scuola si trova letteralmente a ridosso del sito archeologico (Podere Rosa a Roma) ed è l’edificio pubblico di riferimento per i visitatori. Pertanto è considerabile come… anche se ha orari non sempre compatibili con le visite (in particolare durante le festività).

*In un caso, l’edificio storico è attualmente sede della Prefettura. Il dispositivo è installato all’interno dell’edificio, ma per questioni di sicurezza la visite sono limitate a pochi periodi dell’anno e sarebbe auspicabile uno spostamento in un luogo più lontano ma più fruibile, come una struttura museale.

I dodici dispositivi sono distribuiti nelle seguenti regioni: 3 in Francia, 2 in Piemonte, 1 nelle Marche, 1 Lazio, 1 Molise, 4 Abruzzo.

A questi si aggiungeranno in primavera 2023 altri 3 dispositivi (in Abruzzo) in allestimento.

24 dispositivi (che andranno ridotti di 3 in primavera) sono fruibili su richiesta all’interno delle strutture scolastiche. Gli istituti scolastici si sono dichiarati disponibili ad accogliere le richieste di visitatori non vedenti che desiderano fruire dei dispositivi. Dal punto di vista della disseminazione, questa soluzione non è sufficiente, in quanto gli istituti scolastici non rientrano all’interno di un circuito culturale dedicato alla conoscenza del territorio o alla visita turistica. Il maggior ostacolo a questa cattiva pratica ci è apparsa la volontà di utilizzare i dispositivi in occasione degli Open Days, eventi che gli istituti scolastici organizzano nei mesi invernali per presentare la propria offerta formativa, illustrare l’organizzazione scolastica e, in pratica, incentivare l’iscrizione alle proprie scuole.

Questa pratica ci ha portato a privilegiare i progetti organizzati da enti terzi rispetto a quelli erogati direttamente dalle scuole.

Va anche detto che le istituzioni museali potrebbero realizzare delle repliche a bassi costi: tutto l’hardware, il software e contenuti sono rilasciati con licenze aperte (Opensource / Creative Commons) e i costi di replica consistono in poche centinaia di euro in materiali per la stampa 3D, elettronica ed eventuale noleggio delle macchine.

Infine rimangono tra i dispositivi non esposti 3 casi, in cui la scuola non è riuscita a garantire nel tempo la manutenzione.